Dopo settimane di indecisione sulla meta della nostra prossima vacanza, tra voucher dello scorso anno ancora inutilizzabili, e destinazioni italiane dai prezzi inavvicinabili, la nostra scelta ricade sull’isola di Creta.
“Un ripiego”, confiderò alla mia amica Sonia, pochi giorni dopo aver acquistato il biglietto aereo. Mai mi sarei immaginata di quanto mi stessi sbagliando con quella affermazione.
Creta è un’isola ricca sotto tutti i punti di vista: mare splendido, storia millenaria, ottimo cibo e abitanti incredibilmente cordiali.
La nostra però non è stata una vacanza, bensì un viaggio, on the road, dal quale torneremo più stanchi di quando siamo partiti. Più stanchi, ma arricchiti negli occhi e nell’anima.
Le nostre nove notti sull’isola non ci permettono di certo di conoscere questa terra in modo approfondito, per questo non basterebbe nemmeno un mese, perché, sì, Creta è un’isola davvero estesa, lunga e stretta, con un’unica arteria stradale scorrevole che ben collega le città della costa settentrionale, ma che lascia scoperte le destinazioni più defilate, ma non per questo meno interessanti.
Atterriamo a Heraklion, la città principale, e con la nostra auto a noleggio ci dirigiamo subito verso est, a Agios Nikolaos, che sarà la nostra base per due notti.
Agios Nikolaos
La città in sè è molto graziosa, con viali pieni di negozietti e un belvedere da cui ammirare il panorama sul porticciolo su cui si affacciano ristoranti tipici, dai quali però non ci lasciamo tentare. Preferiamo seguire il consiglio della Lonely Planet e pranzare in un locale meno centrale, il Pelagos, dove ci accomodiamo in un giardino incantevole, e iniziamo a rilassarci grazie al profumo dei fiori e allo sciabordio dell’acqua della fontana. Ah, dimenticavo, anche il cibo è delizioso, in particolare la Moussaka.
Trascorriamo i primi due giorni tra la visita al sito archeologico di Cnosso, che visitiamo il mattino presto (apre alle 8:00) per evitare la calura e i tanti turisti che vengono scaricati dai pullman verso le 10:00, seguita da quella al museo archeologico di Heraklion, dove trascorriamo invece le ore centrali, al fresco dell’aria condizionata, tra gioielli preziosi, sarcofagi, anfore, giochi da tavola (eh sì, anche quelli!) e affreschi provenienti da Cnosso e dai siti limitrofi.
Sito Archeologico di Cnosso
Museo di Heraklion
Alterniamo cultura a qualche tutto in mare, alle spiagge di Voulisma e Almyros, dove i bambini si divertono a saltare e a tuffarsi nelle onde sollevate dal meltemi, il forte vento che decide di accompagnarci per la prima parte della nostra vacanza.
Vista sull’isola di Spinalonga
Trascorriamo una delle due serate a Ierapetra, un grazioso villaggio sulla costa sud-orientale, con passeggiata sul lungomare e a sorpresa avvistamento di due tartarughe in mare.
Chiesa di Agia Fotini
Sveglia all’alba (come sempre) per affrontare il lungo tragitto che da Agios Nikolaos ci porterà fino a Matala, a pochi chilometri dalla quale si trova la nostra prossima meta: il sito archeologico di Festo, nel quale è stato rinvenuto il famoso disco che abbiamo ammirato il giorno prima al museo.
Le visite culturali non sembrano annoiare i bambini che rivivono le storie di re antichi, mostri e personaggi mitologici lette sui libri. Ovviamente queste visite non devono protrarsi per troppo tempo, e devono essere seguite rigorosamente da un tuffo in mare. Ad aspettarci ci sono la spiaggia di Matala e la piscina del nuovo albergo in cui ci fermiamo per una sola notte, il tempo necessario per assaporare l’atmosfera rilassata di questa minuscola cittadina, dove negli anni Settanta gruppi di hippie venivano a pernottare nelle grotte che si affacciano sulla costa della baia. Oggi è possibile visitare queste grotte pagando un biglietto di ingresso ad un percorso prestabilito. Noi preferiamo passeggiare per le vie di Matala, colorate dai murales che ne dipingono le strade e le scritte sui muri che inneggiano a “vivere l’oggi perché il domani non esiste”.
Un altro lungo tragitto è quello che ci condurrà alla prossima meta passando attraverso alte montagne (pare impossibile ma a Creta nevica molto e in inverno si pratica lo sci d’alpinismo), tornanti a strapiombo e canyon tortuosi.
Veloce pausa alla spiaggia di Triopetra, per ammirare da vicino le tre rocce che la incorniciano, e poi via di nuovo in macchina verso Hora Sfakion, un villaggio sulla costa meridionale.
Qui prendiamo un’imbarcazione (non c’è bisogno di prenotare, ne parte una ogni venti minuti) che ci accompagna a Loutro. Che dire di questo posto? Un gioiellino, un villaggio bianco raggiungibile esclusivamente in barca o a piedi, dove il tempo sembra essersi fermato. Peccato non poterci fermare per la notte, sarebbe stato meraviglioso goderci questo posto dopo le 18 o la mattina presto, senza i turisti di passaggio come noi. Sulla via del ritorno a Hora Sfakion, ci fermiamo alla bellissima spiaggia di Glika Nera (o Sweetwaters), fatta di piccoli sassolini scuri che fanno da contrasto all’incantevole blu del mare Libico. Riusciamo purtroppo a concederci solo un veloce bagno qui perché purtroppo la spiaggia va in ombra già alle 18:30.
Loutro
Ci aspettano ora ben tre notti nello stesso appartamento (in realtà dovevano essere quattro, ma non riusciamo mai a stare troppo fermi e rilassarci) che si trova in un anonimo villaggio a metà strada tra Kissamos e Chania, scelto esclusivamente per la sua posizione strategica.
Da qui infatti si possono “comodamente” raggiungere le spiagge più belle e famose dell’isola: Elafonissi e la sua vicina Kedrodasos (1h e 15 min), Falassarna (50 min) e Balos con la sua laguna (1h).
Scegliere la migliore è un’impresa impossibile. Per tutte (ma soprattutto per Balos) vale la regola di arrivare la mattina presto (entro le 9) per godersi questi paradisi senza troppa gente.
Elafonissi è una spiaggia lunga coronata da dune e con riflessi rosa; Kedrodasos è la più piccola e selvaggia, senza lettini e ombrelloni, ma fiancheggiata da alberi di ginepro che fanno una piacevole ombra; Falassarna è una lunga spiaggia attrezzata dove praticare sport e, infine, Balos… beh, Balos è inconfondibile, una striscia di sabbia che si affaccia sulla laguna a sinistra e sul mare a destra, delimitata in fondo da un promontorio che la rende unica. Raggiungerla non è semplice, nè per lo sterrato di 11 km in auto, nè per la discesa di 20 minuti a piedi dal parcheggio (calcolate che al ritorno sarà una salita (200 metri di dislivello), sotto un sole cocente, senza punti di sosta all’ombra… ognuno tragga le proprie conclusioni). Ma ovviamente ne vale la pena, eccome. In alternativa c’è sempre il traghetto, o una taxi boat.
Spiaggia di Falassarna
Menzione d’onore per il ristorante Gramboussa che si trova nel minuscolo villaggio alle porte del cancello di ingresso alla riserva di Balos. Ci siamo stati al ritorno da Balos e ci siamo tornati il giorno seguente di ritorno da Falassarna. Un locale tipico raffinato ma allo stesso tempo rilassato, dove assaggiamo alcuni dei piatti tipici come l’agnello a cottura lenta con verdura, la feta cotta al forno, lo stinco di maiale, gamberi, filetto di tonno, fiori di zucca ripieni, le melanzane fritte e le foglie di vite ripiene… a conclusione ci vengono offerti (come accade in quasi tutti i ristoranti di Creta, a dire il vero, insieme all’onnipresenza di gatti che gironzolano sotto i tavoli) della frutta fresca e il Raki, la grappa locale.
Feta al forno con verdure
Le serate le trascorriamo tra i vicoli di Chania e lungo la sua passeggiata impreziosita dalla presenza del faro, della fortezza e della moschea. Di sicuro una delle cittadine più belle dell’isola.
Lungomare di Chania
Il nostro viaggio si conclude con due notti a Georgioupoli, altro grazioso villaggio famoso per la minuscola chiesetta in mezzo al mare. Da qui partiamo per esplorare la penisola di Akrotiri che si sviluppa a nord di Chania, dove ci fermiamo nelle spiagge di Marathi e Seitan Limani (a dire il vero quest’ultima la guardiamo soltanto dall’alto… è un gioiello per gli occhi, ma questa volta non siamo riusciti a svegliarci presto a sufficienza per potercela godere, e quando siamo arrivati era già piena di gente) e dove visitiamo il Monastero di Agias Triadas, con la sua splendida facciata veneziana sormontata da cupole.
Seitan Limani
Trascorriamo una serata a Retimo (Rethymno), la più vivace e brulicante di turisti tra tutte le cittadine visitate. Anche qui il lungomare con faro e porticciolo la fanno da padrone, ma anche i vicoli, sia quelli più luminosi grazie alla presenza dei negozi, che quelli più defilati e silenziosi, meritano una visita accurata.
Retimo
In conclusione, che dire? Che siamo felici di non esserci lasciati intimorire dall’isteria imperante dovuta alla pandemia, perché, adottando tutte le precauzioni che la situazione impone, è comunque possibile tornare a viaggiare, a scoprire e a vivere.
Considerazioni finali
- Creta si presta non solo ad uno stancante viaggio on the road come il nostro, ma anche ad una vacanza rilassante di mare. In questo caso io alloggerei nei dintorni di Falassarna oppure a Georgioupoli per le loro posizioni.
- Avremmo voluto dedicare una giornata all’escursione nelle Gole di Samaria, ma i 16 km a piedi e il caldo (e soprattutto il fatto di avere con noi i nostri bambini) ci hanno dissuaso. Sarà un buon motivo per tornare, magari in primavera.
- Mi sono limitata a scrivere il nome di soltanto due dei ristoranti in cui abbiamo mangiato, perché si elevano entrambi al di sopra del livello generale che rimane comunque molto buono. Insomma, questi sono per me gli “imperdibili” tra quelli da noi provati, ma qualsiasi posto sceglierete, “cadrete in piedi”.